Vademecum per chi vuole provare la dieta

STRATEGIE COGNITIVE PER POTENZIARE L’EFFICACIA DELLA TERAPIA COMPORTAMENTALE DELL’OBESITÀ

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. *Fabrizio*
     
    .

    User deleted


    Volete provare con la dieta ?.....................................leggete





    STRATEGIE COGNITIVE PER POTENZIARE L’EFFICACIA DELLA TERAPIA COMPORTAMENTALE DELL’OBESITÀ
    Massimiliano Sartirana, AIDAP Verona
    Introduzione

    Studi recenti effettuati in Italia nell’ambito del QUOVADIS study hanno evidenziato il ruolo cruciale di alcuni processi cognitivi nell’influenzare l’esito del trattamento. Alcuni di questi processi influenzano la quantità di peso perduto a 12 mesi (es. incremento della restrizione cognitiva) [1], altri l’interruzione del trattamento (es. le aspettative di perdita di peso) [2], altri ancora il mantenimento del peso (es. la soddisfazione del peso raggiunto)[3]. Questi dati indicano la necessità d’integrare le abituali strategie comportamentali per la perdita di peso con procedure che affrontino i processi cognitivi evidenziati dalla ricerca che ostacolano la perdita e il mantenimento del peso.
    Obiettivo dell’articolo è illustrare le principali strategie cognitive in corso di studio proposte per potenziare l’efficacia della terapia comportamentale nella perdita e nel mantenimento del peso.


    Strategie cognitive per potenziare la perdita di peso: aumentare i livelli di restrizione cognitiva

    Annotare i vantaggi della perdita di peso
    L’obiettivo di questo esercizio è aiutare il paziente a mantenere stabile e viva la motivazione al controllo dell’alimentazione e del peso e a sviluppare una visione a lungo termine che incoraggi il a mantenere nel tempo i comportamenti salutari di controllo del peso e dell’alimentazione.
    Per raggiungere questo obiettivo i passi da far fare al paziente sono i seguenti:
    • Passo 1. Identificare i vantaggi della perdita di peso
    • Passo 2. Disporre i vantaggi identificati in ordine di importanza
    • Passo 3. Riportare i vantaggi identificati su una carta di risposta e post-it
    • Passo 4. Disporre la carta di risposta e i post-it nel proprio ambiente (es. specchio del bagno, frigorifero o sul cruscotto dell’auto o copertina del diario alimentare)
    • Passo 5. Rileggere i vantaggi della perdita di peso due volte al giorno durante la perdita di peso; prima dei pasti o nei momenti di difficoltà; e poi periodicamente. Rileggere i vantaggi della perdita di peso è importante perché può aiutare a rinforzare la “voce motivante” e a indebolire la “voce sabotante”.

    Il paziente è anche istruito a compilare una carta per motivarsi a leggere la carta dei vantaggi per affrontare alcuni pensieri sabotatori (es. “Non ho bisogno di leggere i vantaggi… è tutto sotto controllo”).





    Imparare a darsi dei crediti
    L’obiettivo di questo esercizio è aiutare il paziente a rinforzare la fiducia di sé e aumentare la consapevolezza che si è forti e in controllo.
    Per raggiungere questo obiettivo i passi da far eseguire al paziente sono i seguenti:
    • Passo 1. Pensare ogni giorno alle cose positive che fa nell’ambito del suo stile di vita (es. compilare il diario, pianificare una situazione sociale, fare tra i 7000-10000 passi al giorno)
    • Passo 2. Riportare su post-it che hanno per titolo la parola “credito” parole o frasi brevi incoraggianti (es. “Ok. Ho fatto bene”; “Sono stato bravo”; “Si ce l’ho fatta”)
    • Passo 3. Disporre al paziente i post-it nel proprio ambiente
    • Passo 4. Rileggere costantemente i crediti raggiunti nella giornata
    Una strategia aggiuntiva può essere far creare al paziente un “Salvadanaio della dieta” dove deve inserire una ricompensa in denaro per ogni comportamento positivo che effettuta nell’ambito della modificazione dello stile di vita (es. 5 euro ogni volta che si raggiungono i 10.000 passi giornalieri); il paziente è invitato ad accumulare un conto di crediti per poi prelevare i crediti acquisiti per comperare dei regali (es. libri, dvd, cd).



    Mangiare seduti a tavola
    L’obiettivo di questo esercizio è aumentare nel paziente la consapevolezza del cibo che assume. Al fine di raggiungere questo obiettivo i passi da suggerire al paziente sono i seguenti:
    • Passo 1. Identificare i momenti in cui si tentato di mangiare in piedi.
    • Passo 2. Scrivere in un post-it la parola “siediti”.
    • Passo 3. Disporre il post-it nell’ambiente (sul frigorifero, nel diario alimentare).
    • Passo 4. Rileggere il post-it quando si è tentati di mangiare stando in piedi;

    Mangiare lentamente e consapevolmente
    L’obiettivo di questo esercizio è aiutare il paziente ad aumentare la consapevolezza della sensazione di sazietà e la soddisfazione per il cibo assunto durante il pasto.
    Per raggiungere questo obiettivo i passi da consigliare al paziente sono i seguenti:
    • Passo 1. Ricordarsi di mangiare lentamente. Per fare questo può essere utile far inserire al paziente una sveglia sul telefono cellulare al momento del pasto o un post-it con la scritta “Ricordati di mangiare lentamente” da mettere sul tavolo prima di iniziare a mangiare.
    • Passo 2. Applicare strategie per allungare la durata del pasto (es. fare piccoli bocconi, tagliare il cibo in piccoli pezzi, masticare a lungo, appoggiare le posate, sorseggiare acqua dopo ogni boccone, iniziare a mangiare qualcosa di caldo - aiuta a rallentare l’assunzione del pasto, guardare il tempo impiegato per mangiare con un cronometro o una sveglia e riportarlli sul diario alimentare)
    • Passo 3. Fare attenzione ai segnali del corpo che indicano che si sta diventando pieni (es. disegnare mentre si mangia lo stomaco che si riempie), mangiare in un’atmosfera rilassata e focalizzarsi intensamente sul cibo (es. fare l’esempio del degustatore di vini che sorseggia il vino).





    Esercizio del salto del pasto
    L’obiettivo di questo esercizio è aumentare la tolleranza alla fame e la consapevolezza che la fame non è un emergenza. Per raggiungere questo obiettivo i passi da suggerire al paziente sono i seguenti:
    • Passo 1. Identificare situazioni di vita passate non legate alla fame in cui il paziente ha sperimentato un disagio.
    • Passo 2. Disporre queste esperienze su una scala del disagio da 0 (per nulla a disagio) a 10 (estremamente a disagio) (es. disagio 7 nell’attendere il risultato dell’esame di maturità).
    • Passo 3. Decidere un giorno in cui saltare il pasto; inizialmente va consigliato al paziente di saltare il pasto in un giorno in cui non ha molti impegni.
    • Passo 4. Nelle ore successive al salto del pasto far riportare la paziente rper ogni ora il disagio provato paragonandolo a quello sperimentato nelle esperienze passate

    Ora Livello di disagio attuale (0-10
    Pranzo
    13:00
    14:00
    15:00
    16:00
    17:00
    18:00
    19:00
    20:00

    Questi pensieri, definiti “sabotatori”, possono rientrare in tre categorie generali:
    1. Pensieri ingannanti: “Dal momento che il cibo è gratis non posso farne a meno”
    2. Pensieri legati alla sindrome dell’ingiustizia: “Non riesco a capire perché gli altri possono mangiare quello che vogliono senza aumentare mentre io devo fare la dieta”
    3. Pensieri di demoralizzazione: “Sono troppo debole per fare la dieta”.

    Per affrontare i pensieri “sabotatori” i passi da consigliare al paziente sono i seguenti:
    • Passo 1. Identificare i pensieri sabotatori. Invitare il paziente a riportare il pensiero sabotatore sul diario alimentare nella colonna commenti nel momento in cui si presenta.
    • Passo 2. Rileggere la carta di risposta o i post-it sui vantaggi della perdita di peso.
    • Passo 3. Costruire una carta di risposta;
    • Passo 4. Favorire la ristrutturazione cognitiva del pensiero sabotatore. (esempio se il pensiero sabotatore è “Quando sono stanco mi devo rilassare con il cibo” arrivare alla conclusione che si possono utilizzare altre strategie per rilassarsi).


    Strategie cognitive per ridurre il tasso di drop-out: affrontare gli obiettivi di peso e gli obiettivi primari

    Affrontare gli obiettivi irrealistici di perdita di peso
    Per affrontare gli obiettivi irrealistici di perdita di peso i passi da suggerire al paziente sono i seguenti:
    • Passo 1. Identificare gli obiettivi di peso. Il paziente è incoraggiato a utilizzare il “Questionario degli obiettivi di peso e degli obiettivi primari” che permette di identificare il peso desiderato (il peso che il paziente spera di poter raggiungere con il trattamento) e identificare gli obiettivi legati al peso (obiettivi primari). L’identificazione degli obiettivi
    legati al peso è importante per distinguere gli obiettivi raggiungibili (obiettivi funzionali) con una perdita di peso (es. migliorare la salute medica e il benessere generale) da obiettivi non raggiungibili (obiettivi disfunzionali) con una perdita di peso (migliorare il concetto di sé o migliorare le relazioni interpersonali).
    • Passo 2. Mettere in dubbio il peso desiderato. Per raggiungere questo obiettivo il paziente è aiutato a esplorare le origini del peso desiderato per valutare l’attendibilità dell’origine del peso (es. il peso proposto dall’industria della dieta), a riportare la variabilità del peso desiderato nei diversi tentativi di perdita di peso, a valutare i tentativi di perdita di peso precedenti, a considerare le difficoltà e i rischi di voler raggiungere a tutti i costi il peso desiderato, a valutare le conseguenze del raggiungimento e del non raggiungimento del peso desiderato.
    • Passo 3. Rivedere i motivi dello scarso mantenimento del peso nei tentativi precedenti.
    • Passo 4. Valutare i vantaggi e gli svantaggi di raggiungere il peso desiderato.
    • Passo 5. Identificare i benefici del peso raggiunto durante la fase di perdita. L’obiettivo di questo passo è valorizzare la perdita di peso raggiunta e per far questo può essere utile far rileggere al paziente i vantaggi della perdita di peso identificati inizialmente per poi annotare quelli già raggiunti.

    Affrontare gli obiettivi primari
    Per affrontare gli obiettivi primari i passi da suggerire al paziente sono i seguenti:
    • Area dell’aspetto fisico. In un sottogruppo di pazienti, nonostante la perdita di peso, può rimanere un’elevata insoddisfazione corporea. In questo caso può essere utile incoraggiare il paziente a fare dei miglioramenti nella cura di sé e del proprio corpo senza raggiungere il peso desiderato. Se nonostante questi cambiamenti permane un’immagine corporea negativa può essere indicato affrontare un modulo aggiuntivo “Immagine corporea negativa”
    • Area interpersonale. Un sottogruppo di pazienti pensa irrazionalmente di non avere amici o di avere delle relazioni sociali insoddisfacenti perché ha un peso eccessivo. In questo caso può essere utile invitare il paziente a diventare più attivo socialmente senza aspettare di avere raggiunto il peso desiderato.
    • Area della sicurezza di sé. Generalmente la perdita di peso migliora la sicurezza di sé. In uno sottogruppo di paziente può permanere però una bassa valutazione e un insicurezza generale. In questo caso può essere utile aiutare il paziente a utilizzare altri mezzi per migliorare la sicurezza di sé. Se permane, nonostante questi tentativi, una bassa autostima può essere utile aggiungere un modulo aggiuntivo sulla “Bassa autostima nucleare”.
    • Area cambiamenti nella vita. Alcuni pazienti con problemi di soprappeso o obesità pensano che la perdita di peso potrà permettere loro di fare cambiamenti importanti nella loro vita (es. cambiare lavoro, iniziare un nuovo passatempo, lasciare una relazione insoddisfacente, iniziare una nuova relazione etc). Questi cambiamenti possono essere rimandati fino a che non sarà raggiunto il peso desiderato. Anche in questo caso la strategia è quella di incoraggiare il paziente a fare cambiamenti da subito senza aspettare di raggiungere il peso desiderato

    Strategie cognitive per migliorare il mantenimento del peso perduto: migliorare la soddisfazione delle perdita di peso raggiunta

    Bilanciare il cambiamento e l’accettazione
    Un punto chiave per aiutare il paziente a essere soddisfatto del peso raggiunto è aiutarlo a bilanciare il cambiamento (peso raggiungibile) con l’accettazione (del peso raggiungibile). Tre punti sono sempre considerati con il paziente:
    1. Si possono fare dei cambiamenti (es. perdita di peso del 10-15%) che producono dei benefici importanti, sebbene siano inferiori a quelli desiderati.
    2. Nel trattamento si possono affrontare con successo altri obiettivi primari (vedi sopra) e ciò produce un miglioramento della qualità della vita, ma è essenziale che s’impari ad accettare quello che non può essere cambiato (accettazione come autoaffermazione).
    3. Se non si accetta quello che non può essere cambiato c’è un elevato rischio di ricaduta perchè si sottovaluta quello che si è raggiunto durante il trattamento, si crede che il peso non possa essere più controllato e non ci si impegna a mantenere quello che si è perduto, perchè non lo si considera importante.


    Conclusioni

    I dati emersi dal QUOVADIS study hanno evidenziato che alcuni processi cognitivi sembrano influenzare il successo o l’insuccesso nel trattamento dell’obesità. Tali risultati suggeriscono la necessità di un terapia cognitiva e non solo comportamentale per il trattamento dell’obesità. La terapia cognitiva e non solo comportamentale ha l’obiettivo non solo di modificare i comportamenti implicati nel bilancio energetico (dieta e attività fisica), ma anche di modificare alcune distorsioni cognitive che sembrano determinanti nel favorire l’abbandono del programma terapeutico e il non mantenimento del peso corporeo perduto.
    L’obiettivo dell’intervento cognitivo-comportamentale, è quello di insegnare al paziente a diventare “il terapeuta del suo problema di peso”e imparare tutte le abilità che servono per pensare come le persone magre raggiungendo risultati stabili nel tempo.
    Il supporto da parte della ricerca alla terapia cognitiva e non solo comportamentale non è ancora solido ma è promettente. La ricerca futura dovrà chiarire se effettivamente l’inserimento di strategie cognitive in associazione a strategie comportamentali di modificazione dello stile di vita garantisce risultati migliori in termini di perdita e mantenimento di peso a lungo termine rispetto alla sola terapia comportamentale.

    References
    • Dalle Grave, R., et al., Psychological Variables Associated with Weight Loss in Obese Patients Seeking Treatment at Medical Centers. J Am Diet Assoc, 2009. 109(12): p. 2010-2016.
    • Dalle Grave, R., et al., Weight Loss Expectations in Obese Patients and Treatment Attrition: An Observational Multicenter Study. Obes Res, 2005. 13(11): p. 1961-1969.
    • Dalle Grave, R., et al., Continuous care in the treatment of obesity: an observational multicentre study. J Intern Med, 2005. 258(3): p. 265-273.

     
    Top
    .
  2. mammotta
     
    .

    User deleted


    ci vorrà un poco di tempo per leggere tutto ma mi impegnerò a farlo, ho copiato sono 5 dico cinque pagine le stampo le studio, e poi ti commenterò
     
    Top
    .
  3. mammotta
     
    .

    User deleted



    sono ancora dolorante, quindi ho tempo a disposizione....
    ho letto trovo l'articolo estremamente poco chiaro e difficile da fruire, ma io, chi mi conosce lo sa, sono una che cerca ricerca approfondisce ed ho trovato quindi altre notizie:
    la terapia comportamentale viene somministrata a gruppi di 10- 20 persone

    Per chi ha interesse ad approfondire :
    l'aidap pubblica una serie di articoli scientifici

    http://www.positivepress.net/Positive/Aida...48?OpenDocument
    questo è un articolo pubblicato nel 2003 l'ho trovato molto aderente alla esperienza che ho fatto io alimentazione e movimento, diario alimentare e comportamentale........
     
    Top
    .
  4. *Fabrizio*
     
    .

    User deleted


    Grazie!
     
    Top
    .
  5. kiliana
     
    .

    User deleted


    Fabrì xkè non posti la dieta weith-watcher.....

    Non so se ho scritto bene.....mi hai detto che è ottima......
     
    Top
    .
  6. mammotta
     
    .

    User deleted


    la cerco,
    la fece mia mamma tanti anni fa
    in forma semplificata poichè lavorava e doveva seguirla alla mensa, lei aveva pochi chili da perdere, meno di cinque, e ne perse molti di più del necessario.
    E' una dieta ipocalorica in cui il soggetto viene seguito da specialisti Weight Watchers, e ad ogni incontro ti pesano , se sei dimagrito parte l'applauso ecc ,c'è un gruppo che partecipa con te anche se l'iscrizione ela visita la paga ogni paziente.
    Chi vuole intraprendere una dieta di questo tipo deve quindi essere iscritto al club e partecipare ai programmi alimentari della dieta per 16 settimane consecutive con lo scopo di perdere almeno 5 kg.

    la dieta segue un sistema a punti,( simile a quello della dieta a punti), per cui a ogni alimento viene asseganto un certo punteggio; è quindi importante conoscere i punti di ogni pasto e quelli giornalieri da poter consumare.
    Secondo i principi di questa dieta è indispensabile seguire scrupolosamente i menù proposti e non saltare mai un pasto;

    mia mamma aveva semplificato e si atteneva alle regole sotto risportate per il consumo delle varie categorie di alimenti.


    * Frutta: va consumata sia fresca che in scatola ma senza zucchero; una volta al giorno bisogna mangiare frutta ricca di vitamina C, tipo kiwi, mandarini, arance fragole o frutti rossi ; una porzione di frutta deve essere tassativamente consumata a colazione. ogni porzione 100gr netti
    * Uova: si possono consumare 4 uova alla settimana, 1 al mattino e 2 alla sera, cotte in qualunque maniera, ma senza grassi.una porzione due uova mia madre mangiava un uovo e 75 gr. di ricotta o jocca.
    * Formaggi: si possono mangiare non più di 120 g di formaggi alla settimana (30 g al mattino e 60 g alla sera), scelti tra asiago, Bel Paese, gorgonzola, mozzarella, pecorino, caciocavallo, emmenthal, gruviera, fontina, parmigiano. sono ammessi anche i formaggini e le fettine di sottilette. Per altri latticini invece, si possono consumare 75 g al mattino e 150 g alla sera, per un totale di 225 g alla settimana, tipo jocca o ricotta.
    * Pane: si possono consumare 30 g di pane bianco da 2 a 4 volte al giorno, esclusivamente a pasto (una porzione a colazione).
    il pane può essere sostituito con riso, pastina cous-cous,quindi a pranzo una fetta di pane e quattro cucchiai di riso o pasta (il cucchiaio raso)
    * Latte: si deve consumare 0,25 l di latte a pasto o fuori pasto per 3-4 volte al giorno, o sostituirli con 200 g di yogurt magro, il latte consigliato è quello completamentamente scremato weight watcher .
    * Carne o pesce: sono ammesse carni non grasse, anatra e oca, insaccati preferire prosciutto crudo sgrassato e bresaola 80gr; bisogna consumare almeno 3 porzioni di pesce alla settimana.
    * Leguminose e ortaggi: bisogna consumali 3 volte alla settimana con porzioni di 100 g ciascuna.
    * Grassi: sono permessi solo margarina e oli vegetali di semi, l’olio di oliva solo una volta al giorno; sono consentite 3 porzioni di grassi al giorno di un cucchiaino ciascuna e mai fritti, nei grassi è compresa anche la majonese.
    * Bevande: acqua a volontà, sia naturale che minerale, niente alcolici, tè e caffè senza zucchero.
    usare a volontà gli aromi e le spezie danno sapore con scarso apporto di calorie, consentito l'aceto e il limone, la senape.

    il vino se ricordo bene come la birra sono ammessi in quantità limitate e in sostituzione dei carboidrati, ma non ne sono sicura.

    Pro: è una dieta ben calibrata che propone menù molto vari.

    Contro: questa dieta richiede meticolosità e precisione, il cibo va scrupolosamente pesato ed è bene tenere anche un diario settimanale in cui si annotano i pasti.

    tornando a mia madre

    * Colazione: 2 fette biscottate o una fettina di pane o 1/2 panino 30 gr.con 2 cucchiani da tè di marmellata o mieleo formagino picolo, o mezza fetta sottiletta, 1 tazza di latte scremato con tè o caffè senza zucchero, 1 frutto piccolo(100gr max).
    * Metà mattina: 1 yogurt magro senza zucchero o quelli del gruppo weight watcher, o un bicchiere di latte completamente scremato.
    * Pranzo: 30gr(2 cucchiai) di riso al sugo 30,
    1 coscia di pollo con 2 cucchiai di purè , spinaci a vapore, 1/2 panino39gr., 1 frutto da preferire arancia o frutta rossa le mele solo una volta al giorno 100gr è una mela piccola .
    * Metà pomeriggio: 1 frutto 100gr.
    * Cena: 1 uovo al pomodoro e ricotta 1 cucchiaino di olio, insalata mista con 1 cucchiaino di olio, 1/2 panino, 1 frutto.
    prima di andare a letto una tazza di latte.
    aveva scritto una tabella con il menù di ogni giorno, e variava le scelte fra gli alimenti consentiti.

    mia madre dimagrì, poi, dato che a lei piace mangiare mediterraneo l'ha completamente abbandonata!

    si mangiano tante cose ma tutto in quantità limitate , escluso carote e finocchi sedano e rapanelli che sconditi e crudi puoi mangiare come spezza fame, gli ortaggi come i carciofi in quantità limitate, è prevista la sostituzione della carne con i legumi, ma non più di tre pasti nella settimana, si possono invertire i punti del pranzo con quelli della cena.

    personalmente, non mi piace, è troppo cerebrale, ma si sà a me piacciono i cibi poco elaborati, ed ho un rifiuto per i cibi light, o a marchio.....e la weight wATCHER TI vende tutto dalle fette biscottate ai dolci ai budini.......

    ho anche trovato questi due link,


    www.albanesi.it/Dietologia/watchers.htm
    www.donnamoderna.com/starbene/Diete/_articolo.html;jsessionid=6AA417282371890EF5C19242277F0137?slugNomePost=la-dieta-weight-watchers&slugPathBlog=%2Ffarmibella%2F
     
    Top
    .
5 replies since 23/4/2010, 18:17   201 views
  Share  
.